Quali sono i presupposti dell’assegno di divorzio?

Dopo l’intervento delle Sezioni Unite dalla Corte di Cassazione del luglio 2018 l’assegno di divorzio ha mantenuto come preponderante la funzione assistenziale, ovvero quella di fornire un supporto economico al coniuge che si trova in una condizione di svantaggio ed inferioritàeconomica rispetto all’altro.
A questa funzione, la Cassazione ha aggiunto la funzione contributivo-compensativa, vale a dire quella di compensare il sacrificio economico fatto dal coniuge che ha dato la priorità alle esigenze della famiglia rinunciando a realizzarsi sul lavoro e così comprimendo le proprie ambizioni professionali e la propria crescita lavorativa.
Presupposto indefettibile per il riconoscimento dell’assegno di divorzio è, dunque, la condizione di debolezza economica del richiedente. Ma è altresì necessario che questa condizione sia legata alle modalità con cui è stata condotta la vita familiare e sia conseguenza delle scelte fatte durante il matrimonio.
Questo accade, ad esempio, quando la moglie rinuncia ad una progressione di carriera o sceglie l’orario part-time, con conseguente riduzione dello stipendio, per occuparsi dei figli ed in tal modo agevola il marito, che può dedicarsi a tempo pieno al lavoro, crescere professionalmente ed incrementare i propri redditi.